Grazie a tutti

Grazie a tutti!
Cioè… siete in 1.500!
Il paesino in cui sono nato contava 1.500 abitanti, quindi, immaginare tutte quelle persone che trovano interessanti le cose che dico è a dir poco sorprendente! È come se avessi Un piccolo paese ricco di affetti che vive dentro di me, all’altezza del petto.
In questo periodo ho poco tempo da dedicare al blog… oltre al lavoro e alla vita sociale sto cercando di “aggiustare” un po’ me stesso, di sistemare qualche bullone arrugginito dell’anima…
Spero di tornare presto a scrivere quotidianamente… nel frattempo grazie ancora a tutti voi, che “mangiate” una fetta della costante solitudine interiore… una fetta di una torta dal sapore amaro.

Carlo Galli

Silenzio

Silenzio.
Tu seduta in giardino
a intrecciare bracciali di margherite
per sentirti bambina,
io intento ad arrotolare una sigaretta
con la lentezza di chi
vuole riempire con qualcosa il tempo.
Non facciamo più l’amore
per non vedere come la magia
in realtà è un’illusione.
Ci resta solo la scia
della stella che eravamo…
cadente.
Siamo stati l’emozione di una stella cadente
in un cielo statico,
quando nasce lo stupore e si esprime un desiderio
del quale alla fine,
resta solo un’amara ironia.
Aspetto in silenzio.
Aspetto guardando in su.
Voglio vedere se esauriscono prima le stelle
della mia pazienza.

Carlo Galli

Abbandonare il mondo?

E’ passata un’ora e il cielo sopra è ancora grigio,
ho pregato e poi imprecato contro un angolo (esistente?) di paradiso,
camminare sull’asfalto a piedi nudi in cerca di un sorriso,
ma la gente non ti vede, basta poco, se quel poco sarebbe condiviso.
E’ trascorso un giorno e le gambe fanno male,
una donna guarda, ha un occhio chiuso, dice che è caduta per le scale,
c’è un bambino che strilla fuori dalla bottega perché vuole qualche caramella,
costa troppo, tutto costa troppo, anche un semplice sorriso.
E volato un mese e l’anima ha ancora fame,
è così difficile la comprensione da trovare?
il riflesso di una pozzanghera rivela che c’è qualcosa di diverso,
un viso stanco che fa i conti con tutto il tempo che ha perso.
Si è sciupato un anno e sulle mani c’è una vena nuova,
il dolore è uguale, il corpo cambia, e la meta sembra sempre oscura,
svegliarmi ora, svegliarmi adesso, sarebbe l’unica mia premura,
abbandonare il mondo per pensare a se stessi, questa sembra la migliore avventura.

Carlo Galli

Avevo lasciato la porta aperta

Ti osservavo camminare dentro me,
era aperta la porta dell’anima, per te.
L’avevo ripulita e ornata di fiori,
ma non ti sei tolta le scarpe
e l’hai calpestata senza amore.
Adesso ti osservo ancora laggiù,
intrappolata dal tuo rimorso
ad aspettare uno spiraglio di luce
che ti negherò,
finché non ne avrai davvero bisogno…
finché le tue lacrime
non avranno riempito il vuoto che c’è.

Carlo Galli