Mi piaci perché…

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Mi piaci perché ci sei
anche quando sono fuori di me…
respiro il fumo e il tuo profumo, non so qual è che mi confonde di più,
di certo sei te…
Mi resti addosso anche poi quando mi risveglio,
quando un’emozione mi tocca dentro,
ci sei se sparo in altro nel cielo
e poi ho paura da nascondere la testa…
…la nascondo dentro di te,
più gravida di questa terra
che se moriamo tanto va avanti da sé.
Mi piaci perché ci sei,
quando alzo le mani e mi arrendo,
quando perdo i conti e sto piangendo,
giro lo sguardo e sei li…
…e dentro te ritrovo la parte migliore di me.

Carlo Galli

Debiti…

I debiti che ho con me
non me li paghi di certo te,
tu che dici di non sbagliarti mai
raccontami di nuovo come fai.
Bolle di fumo nella nella mia testa,
spara un giudizio sono sotto sentenza,
la mia vita continua anche con la tempesta,
inutile stare dietro alla finestra.
Le favole ci insegnano che c’è la morale,
ma le favole adesso si guardano in digitale,
si allevano figli nell’irreale dello schermo
e si nutrono sogni irrisolti all’Eterno.

Carlo Galli

Era una puttana

Era una puttana.
E probabilmente lo è ancora.
I miei conti li ho sempre pagati, anche se poi, il prezzo più alto è stato vederla partire.
L’ultima volta non ha voluto niente, diceva in continuazione grazie perché con me non si sentiva una puttana.
Ma poi mi ricordava che lo era.
E io pagavo l’illusione che anche l’amore si potesse comprare.
Mi sbagliavo.
Compravo il suo corpo credendo di possedere almeno una briciola del suo cuore.
Compravo la sua carne per sentire che possedevo qualcosa.
Compravo il suo sapore per cancellare l’amaro della solitudine, retrogusto costante dopo cene a base di niente.

Carlo Galli