Buio

Maledetta sindrome. Guardo la mia mano tremare per portare il bicchiere alla bocca. Devo concentrarmi per non sbrodolarmi come fossi un bambino senza bavaglia. Pasteggio al tavolo della vita senza bavaglia e mi riempio la camicia di macchie imbarazzanti che solo io vedo. Ma mi vergogno. Alla mia età bisognerebbe saper Stare composti, invece mi muovo goffamente nei sentimenti con la stessa grazia di un vitello cieco nel corridoio del macello. Sbatto qua e la e mi lascio spingere avanti dal tempo. Sento le urla di chi è già davanti al giudizio finale. La maledetta sindrome del buio, che mi fa muovere nella luce come se la luce non ci fosse, a tentoni, maldestramente. Come posso fregate i secondi, le ore, i giorni, gli anni?! Rallentate, cazzo! Devo ancora imparare a stare al mondo. E tu, Dio, se ci sei dove hai nascosto le istruzioni di questo casino che hai creato? Bel colpo di egoismo da parte tua mettermi al mondo e non farti più vedere. Io non abbandonerei mai mio figlio. Oh, devo essere disperato per parlare con te senza nemmeno credere che esisti… che strane cose facciamo noi uomini quando siamo al buio. Maledetta sindrome del buio.

Cerchi alla testa

Sono sfatto, ok?
Sono ubriaco sfatto.
Da qui il mondo è più vivace,
digerisco le tue menzogne
con un calice di rosso.
Rosso come le tue guance quando giuri,
rosso come le tue labbra quando ami,
rosso come la tua pelle quando godi…
…rosso come quando menti.
Prendimi in giro ora,
gioca con me,
ho l’illusione di non accorgermene.
Amami ora,
con la tua follia,
strappami a morsi questa nostalgia…
Portami via…
Portami via…
portami via.