Maledetta sindrome. Guardo la mia mano tremare per portare il bicchiere alla bocca. Devo concentrarmi per non sbrodolarmi come fossi un bambino senza bavaglia. Pasteggio al tavolo della vita senza bavaglia e mi riempio la camicia di macchie imbarazzanti che solo io vedo. Ma mi vergogno. Alla mia età bisognerebbe saper Stare composti, invece mi muovo goffamente nei sentimenti con la stessa grazia di un vitello cieco nel corridoio del macello. Sbatto qua e la e mi lascio spingere avanti dal tempo. Sento le urla di chi è già davanti al giudizio finale. La maledetta sindrome del buio, che mi fa muovere nella luce come se la luce non ci fosse, a tentoni, maldestramente. Come posso fregate i secondi, le ore, i giorni, gli anni?! Rallentate, cazzo! Devo ancora imparare a stare al mondo. E tu, Dio, se ci sei dove hai nascosto le istruzioni di questo casino che hai creato? Bel colpo di egoismo da parte tua mettermi al mondo e non farti più vedere. Io non abbandonerei mai mio figlio. Oh, devo essere disperato per parlare con te senza nemmeno credere che esisti… che strane cose facciamo noi uomini quando siamo al buio. Maledetta sindrome del buio.
Accendi la luce! 🙂
Il buio lo creiamo noi, con il nostro vivere e pensare.
La cosa strana dell’umano che non crede è prendersela con Dio, ma già il fatto di rivoilgersi a Lui implica il suo esserci.
E’ bellissimo e molto triste…<3
Oh !!! Ma insomma ….. 😢😢😢
È tanto che non scrivi
provvederò! 🙂
Forte, profondo, verace. Uno sfogo che sa di rabbia amara e, al tempo stesso, di dolce malinconia.
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Le istruzioni secondo me ci sarebbero caro Carlo. Sta al singolo seguirle , cosa che purtroppo non è. Hai visto che sono tornata? ho ritrovato la strada. Un abbraccio caro Carlo. Isabella
A te 🙂